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VITTORIA ZANNONI

Una secessionista mitteleuropea a Castelfranco Veneto

Opere dal 1909 al 1913

 

 

Autoritratto, 1912, carboncino su carta, mm. 355 x 255

 

 a cura di

FABIO E MARCO MONDI

(STUDIO MONDI DIPINTI ANTICHI E MODERNI)

Corso XXIX Aprile, 7

31033 Castelfranco Veneto (TV)

tel. e fax 0423/723110

e-mail: studiomondi@tiscalinet.it

www.studiomondi.it

  

Castelfranco Veneto

12 aprile – 18 maggio 2003

 

 

LE FOTO DELL’ALLESTIMENTO DELLA MOSTRA

 

 

VITTORIA ZANNONI

Una secessionista mitteleuropea a Castelfranco Veneto

Opere dal 1909 al 1913

 

   Vittoria Zannoni nasce a Pieve di Cadore nel 1888, figlia della marchesa Silvia Cusani e dell’ingegner Vittorio Zannoni. Ultima discendente dei Cusani di Soave e Verona, sin da giovane s'interessò d'arte, seguendola, collezionandola e praticandola sotto i consigli della zia materna, la marchesa Anita Cusani. I Cusani sin dal Seicento, come testimonia anche Scippione Maffei nella sua Verona Illustrata (1732), possedevano una prestigiosa collezione di pittura, che andò arricchendosi fino alla fine dell’Ottocento quando, scrive don Antonio Castagneti (Iscrizioni del Comune di Soave…, Verona, 1898), per successioni ereditarie iniziò a disperdersi in più sedi, per poi tornare a riunirsi nella casa di Vittoria a Castelfranco Veneto, essendo lei, appunto, l’ultima discendente della nobile casata. Fu Anita Cusani a far conoscere il pittore “errante” Ettore Cosomati, di cui era grande amica, alla nipote Vittoria. E fu il Cosomati, infatti, a darle i primi veri insegnamenti d’arte, anche in Germania, dove in più occasioni Vittoria soggiornò, ospite della zia Anita, e studiò, e dove il pittore la introdusse negli ambienti artistico-culturali tedeschi, a Francoforte sul Me­no soprattutto. Là, la sua attenzione si rivolse principalmente verso l’arte Sezessionstil, con chiare aperture nei confronti della grafica di Vincent van Gogh. Entrò in contatto con molti esponenti tedeschi dell’avanguardia secessionista, con i quali lavorò e dei quali collezionò opere.

 

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Veduta di Castelfranco Veneto, penna e inchiostro nero su carta, mm. 240 x 315

 

   Dell’ambiente artistico-culturale nel quale la personalità di Vittoria Zannoni si formò durante i primissimi anni del secolo scorso, si è voluto raccogliere in una sala del Palazzetto Preti tutta una serie di testimonianze artistiche e documentarie che, pressoché nella loro totalità, giungono direttamente dalla sua stessa raccolta, dando preferenza essenzialmente alle opere grafiche, perché opere grafiche sono anche quelle di Vittoria Zannoni. Sono lavori che ancor oggi per la maggior parte si conservano in collezioni private, con l’aggiunta di altri che provengono da un cospicuo nucleo di disegni, incisioni e libri acqui­stato dalla Biblioteca Comunale di Castelfranco Veneto attorno al 1976, ed ora quindi di proprietà della Civica Raccolta Comunale. Di quest’ultimo gruppo, si segnala una bella effigie di Vittoria Zannoni eseguita a Francoforte da Friz Lederer (Königsberg, 1878 - ?), artista formatosi a Weimar, dove fu soprattutto pittore di paesaggi e di scene della Prima Guerra Mondiale, ma anche bravo ritrattista. Inserita nell’ambiente artistico secessionista tedesco, Vittoria Zannoni collezionò, tra gli altri, lavori di Franz von Stuck (Tettenweis, 1863 – Monaco di Baviera, 1928) e di Otto Eckmann (Hamburg, 1865 – Badenweiler, 1902), considerati due tra i massimi artisti dello Jugendstil, quello che in Italia fu il Liberty. Molto belli, inoltre, sempre dell’ambiente artistico mitteleuropeo, sono due bronzi: una splendida testina dello scultore tedesco Emil Hub (Francoforte sul Meno, 1876 - ?), che a Parigi fu discepolo di August Rodin, ed un altrettanto affascinante tondo in bassorilievo di un artista non ancora identificato, ma stilisticamente vicino a Franz von Stuck, dotato di straordinaria abilità plastica e di una sorprendente capacità inventiva. Di grande interesse sono pure le opere di altri ambienti culturali internazionali, come quelle francesi, tra cui spicca un’efficace composizione di simbolismo bucolico di Paul Emile Berthon (Chartrettes, 1872 - Paris, 1909), o quelle dei Paesi Bassi, come la bella opera di Jan van Beers (Antwerpen, 1852 - 1927), e soprattutto quelle svizzere, tra le quali emergono le due straordinarie incisioni di Albert Welti (Zurigo, 1862 – Berna, 1912) e le due litografie di Carl Theodor Meyer-Basel (Basilea, 1860 - 1932).

 

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Wilhelmsbad, penna, pennello, inchiostro nero e acquerelli colorati su carta, mm. 508 x 365

 

La parte quantitativamente più rappresentativa in questa sezione di mostra, è certo rappresentata dalle opere di artisti italiani, che Vittoria Zannoni collezionò spesso acquistandole direttamente nelle esposizioni, come fu per gli acquerelli di Umberto Brunelleschi (Montemurlo di Pistoia 1879 - Parigi 1949), comperati alla Biennale di Venezia del 1912 e facenti parte di una serie di dodici là esposti, che furono poi, nel 1914, riprodotti a stampa e colorati ad acquerello, per poi accompagnarsi ad una famosa rivista di moda parigina, il “Journal des Dames et des Modes”. Acquistate, invece, all’esposizione di Ca’ Pesaro del 1913, quella che Nino Barbantini considerava una delle più importanti mostre d’arte moderna fatte allora in Italia, sono le rarissime litografie di Felice Casorati (Novara, 1883 – Torino, 1963), facenti parte delle cinque in quell’occasione esposte. E di Nino Barbantini, primo direttore della Galleria Internazionale d'Arte Moderna di Venezia, nonché segretario della Fondazione Bevilacqua La Masa, si presenta il noto ritratto eseguito in xilografia dal trentino Benvenuto Disertori (Trento, 1887 – Milano, 1969). Ovviamente, grande spazio è stato dedicato ai lavori di Ettore Cosomati (Napoli, 1873 - Milano, 1960), colui che fu il primo vero maestro di Vittoria Zannoni. Opere, queste ultime, dove sovente traspare chiara l'influenza figurativa della cultura mitteleuropea, alla quale egli fu per lungo tempo legato. Cosomati, soprannominato il “Pittore errante”, sin da giovane viaggiò tantissimo: oltre che in varie città d’Italia, fu a Parigi, in Germania, in Inghilterra, in Svizzera ed in altre località ancora. Si interessò da prima soprattutto al disegno e all'incisione, e fu attraverso queste tecniche che arrivò alla pittura, con la quale affrontò soggetti soprattutto paesaggistici e nature morte. In Germania, dove soggiornò a lungo, fu in grande intimità artistica con Hans Toma e Wilhelm Trübner. A Palazzo Reale di Milano, nel 1960, l’anno della sua morte, gli fu dedicata una vasta esposizione antologica (cfr. Mostra di Ettore Cosomati, catalogo a cura di G.L. Mele, Milano, Palazzo Reale, sala delle Cariatidi, febbraio 1960, Milano, 1960), dove qualitativamente spiccavano proprio le opere della sua produzione artistica dei primi anni del XX secolo, quelle eseguite durante i più stretti rapporti d’amicizia con Vittoria Zannoni e con la zia Anita Cusani.

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Camera da letto, canna di bambù ed inchiostro nero su carta, mm. 480 x 350

 

   La raccolta di opere di artisti suoi contemporanei che Vittoria Zannoni andò così formando, sovente con l’aiuto ed i consigli dell’illuminata zia Anita, è di grande interesse perché svela, come inevitabilmente conferma poi con vigore la sua straordinaria produzione grafica, l’ambiente cultural-artistico in cui lei era immersa e viveva, vale a dire quello secessionista che spaziava tra il Liberty ed il Modernismo. Ed è bene ricordare, e sottolineare, che questo avveniva attorno al 1910, per una donna, e per una donna di Castelfranco Veneto, in anni in cui in Italia la cultura figurativa ufficiale proclamava ancora tutti quegli artisti che continuavano a portar avanti nel nuovo secolo un oramai quasi del tutto anacronistico Realismo di stampo ottocentesco. Erano gli anni durante i quali i cosiddetti “ribelli” di Ca’ Pesaro (Gino Rossi, Arturo Martini, Felice Casorati, Umberto Moggioli, solo per fare qualche nome, ma con loro anche i Futuristi e poi gli artisti della Secessione romana) si battevano a spada tratta contro la “chiusura culturale” praticata dalle Biennali di Antonio Fradeletto; e durante i quali certa critica nazionale scriveva “Gauguini” “Renoiri” “Vangoghi” i nomi di quei famosi artisti (e proprio a van Gogh, ad esempio, Vittoria Zannoni in quegli anni si ispirava, come palesemente dimostrano tante delle sue opere esposte). Ma a riguardo di quest’ultimo gruppo di artisti, c’è una considerazione da fare, e affatto marginale: se la maggior parte dei giovani “ribelli” di Ca’ Pesaro partiva sostanzialmente da una formazione artistico-culturale di stampo tradizionale, quasi per tutti accademico, che bisognava assolutamente aggiornare a quanto di più nuovo succedeva in Europa, Vittoria Zannoni, si può dire, fu da subito moderna. Lei, artisticamente, era nata già immersa in tutto e per tutto nella modernità secessionista mitteleuropea. Grazie anche all’accorta zia Anita, alla mediazione di Ettore Cosomati e di altri artisti tedeschi, ai suoi numerosi viaggi, alla frequentazione di alcune delle più importanti mostre d’arte e alla lettura delle più aggiornate riviste d’arte dell’epoca, la sua arte non necessitò di essere aggiornata internazionalmente, come per i Capesarini, poiché essa faceva parte, da subito, di una cultura nuova, moderna. E ciò, per una donna italiana, è un fatto davvero eccezionale. Non è casuale, inoltre, se la stessa apertura valse pure nei confronti delle arti decorative, le cui opere furono da lei acquistate e collezionate con amore (in questa sede, per motivi di spazio, non sono state esposte), seguendone l’evoluzione anche attraverso la lettura di alcune tra le riviste d’arte e d’arti applicate più importanti stampate allora in Italia e all’estero, quali, ad esempio, “L’Arte”, “Emporium”, "L'Eroica", “Rassegna d'Arte Antica e Moderna”, o più tardi “Arte pura e Decorativa”, “Domus”, o, ancora, "Simplicissimus", "Jugend", “Die Woche”, "Deutsche Kunst und Dekoration", “The Studio”, "La Revue de l'Art", “Gazette des Beaux-Arts” e così via.

 

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Torchio, canna di bambù ed inchiostro nero su carta, mm. 600 x 470

 

   Numerosi sono i lavori di Vittoria Zannoni esposti nelle altre sale del Palazzetto Preti, i quali, si può dire, abbracciano l’intera sua produzione artistica, che dal 1907 si protrasse fino al 1913, anno in cui sposò il professor Mario Vincenzo Carletti, primario dell’ospedale di Castelfranco Veneto. Dopo quella data, tranne rarissime eccezioni, non si conoscono altre sue opere. Il nucleo non molto corposo della sua produzione artistica, formato essenzialmente da disegni e da alcune incisioni, consta di circa 300 opere, per la maggior parte conservate in un’unica collezione privata. Considerato il breve periodo in cui operò, la loro datazione non è sempre di facile e sicura determinazione. Tuttavia, isolati i suoi primi lavori, caratterizzati da un tratto esecutivamente più convenzionale, così come la stessa impostazione compositiva, il restante nucleo mostra tutto una straordinaria coerenza d’impianto, sempre d’alta qualità ed estremamente innovativo e “modernista”, specie qualora si considerino gli anni in cui le opere furono eseguite e, sottolineando ancora una constatazione affatto marginale per l’epoca, il fatto che furono eseguite da una giovane donna italiana. Le molteplici fonti che concorrono ad ispirare l’arte di Vittoria Zannoni, molte delle quali filtrategli attraverso gli insegnamenti ed i suggerimenti di Ettore Cosomati, connotano una personalità artistica complessa e culturalmente ricca, dotata di grande armonia estetica ed assai esigente e selettiva nella scelta delle influenze, che sono, come tutta la sua arte, pur indirizzata principalmente verso la cultura mitteleuropea, assolutamente cosmopolite, internazionali e mai di provincia. I soggetti, paesaggi, nature morte, interni, animali, ritratti, sono tutti colti tralasciando quasi volutamente un loro intrinseco valore contenutistico iniziale per concentrarsi nella trascrizione formale della loro essenza figurativa, così da permettere, semmai, un nuovo recupero contenutistico solo in un secondo momento, ricreato e rielaborato sulla carta. La scelta del soggetto non è casuale ma studiata, ricercata con cura, sebbene questa sia sempre rivolta a “cose” semplici, fin troppo convenzionali: lo scorcio di città o il paesaggio che si vede dalla finestra, il volto di una persona, la natura morta di fiori che si ha in casa, l’interno di una camera da letto, di una soffitta, gli animali dello zoo, alberi e piante, una sedia, un torchio, un cavalletto da pittura. Sono soggetti che da sempre hanno ispirato ogni pittore e che ricorrono più che mai frequenti in tutta la pittura di fine Ottocento, specie in quella legata al Realismo o che dal Realismo comunque parte. Soggetti che, così interpretati però, pongono una prima distinzione rispetto alle poetiche di “evasione”, le quali trasformano tutto in una <<foresta di simboli>>, per portare avanti un discorso figurativo più strutturale che, sempre partendo dal post-impressionismo, scaturisce comunque ed inevitabilmente nell'Art Nouveau, nello Jugendstil, nel Sezessionstil. E all’arte secessionista tedesca, a quella della secessione francofortese di Hans Thoma, Wilhelm Trübner e dello stesso amico Cosomati, i lavori di Vittoria Zannoni si mostrano particolarmente in sintonia. E’, anche la sua, una reazione, sebbene non polemica, alla pittura ufficiale di stampo ottocentesco, ancora viva e ancora in gran voga negli anni del nuovo secolo che precedono la Grande Guerra. I suoi soggetti vanno ben al di là di una lettura fatta in chiave di Realismo o di Verismo, poetiche che allora, in Italia ad esempio, continuavano a caratterizzare la maggior parte delle espressioni artistiche, comprese quelle innovative e rivoluzionarie del Divisionismo o dello stesso primo Futurismo. La sua arte, che appartiene in tutto e per tutto al nuovo secolo, riprende sì anch’essa un discorso figurativo che si riallaccia inevitabilmente alla pittura del secolo precedente, ma lo svuota di ogni valenza contenutistica “romantica”. Analizza (e siamo attorno al 1910!) le opere di van Gogh, la sua grafica. La studia non tanto per la forte espressione di visione sofferta del mondo interiore messo a contatto con quello esteriore, ma per il suo taglio compositivo, per la sua trascrizione tecnica, per la sua resa coloristica e formale del segno grafico, per la sua straordinaria capacità di sintesi del dato reale. Su questa base, come per molti altri esponenti del mondo secessionista mitteleuropeo, al quale lei idealmente appartiene, la sua ricerca si arricchisce della componente nuova del “modernismo” e dell’influenza orientalista, di giapponismo (e qui, ancora una volta, certamente anche grazie ai suggerimenti di Ettore Cosomati, che aveva studiato lingue orientali, cinese e arabo, e la stessa cultura orientale), intesa tanto a livello compositivo quanto di tecnica: l’uso stesso della canna di bambù, come appunto aveva fatto anche van Gogh guardando le stesse fonti, è alquanto sintomatico. Così, Vittoria Zannoni si dota ben presto degli “strumenti” grafici necessari per poter ottenere con il disegno, caratterizzato da un segno segmentato e deciso, una traduzione sintetica, schematica del dato reale, giungendo alla sua struttura figurativa essenziale di volumi e forme, senza però mai spingersi (forse anche perché dal 1913 abbandonò il suo impegno artistico) agli estremi del non figurativo, alle scomposizioni cubiste o alla violenza oltraggiosa e talvolta “offensiva” dell’Espressionismo. La sua arte pertanto, arte di secessione e sotto più aspetti d’avanguardia, si pone come punto di passaggio, come trait d'union tra l’arte moderna e l’arte contemporanea.

   Vittoria Zannoni muore a Castelfranco Veneto il 23 aprile 1974.

Marco Mondi

 

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Cespo di banane, xilografia su carta, p.f. mm. 360 x 300

 

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Scimmia, pennello e biacca su carta, mm. 250 x 255

 

 

  LE FOTO DELL’ALLESTIMENTO DELLA MOSTRA

 

 

OPERE ESPOSTE IN MOSTRA:

 

OPERE  DI VITTORIA ZANNONI:

Veduta di Castelfranco Veneto, penna e inchiostro nero su carta, mm. 240 x 315.

Castelfranco Veneto sotto la neve, carboncino, pennello, acquerelli colorati e biacca su carta, mm. 275 x 246.

Vaso di fiori, penna e inchiostro nero su carta, mm. 460 x 340.

Vaso di fiori, penna e inchiostro nero su carta, mm. 460 x 330.

Fiori, penna e inchiostro nero su carta, mm. 420 x 360.

Libri, 1909, penna e inchiostro nero su carta, mm. 360 x 420.

Libri, matita, penna e inchiostro nero su carta, mm. 360 x 420.

Libri, matita grassa su carta, mm. 295 x 381.

Cappello, matita, penna e inchiostro nero su carta, mm. 419 x 358.

Natura morta, matita grassa e biacca su carta, mm. 260 x 330.

Natura morta con caffettiera e tazzina, canna di bambù e inchiostro nero su carta, 400 x 350.

Vanitas, matita grassa e biacca su carta, mm. 257 x 328.

Catino e brocca, penna e inchiostro nero su carta, mm. 257 x 328.

Paesaggio con edificio e ciminiera, penna, pennello, inchiostro nero e acquerello grigio su carta, mm. 318 x 241.

Veduta di Castelfranco Veneto, matita su carta, mm. 315 x 243.

Veduta di Castelfranco Veneto, matita su carta, mm. 238 x 314.

Paesaggio montano, carboncino e pastelli colorati su carta incollata su carta di supporto, mm. 225 x 178.

Studi vari, penna e inchiostro nero su carta da lucido, mm. 700 x 507.

Studi vari, penna, pennello, inchiostro nero e acquerelli colorati su carta da lucido, mm. 785 x 560.

Studi di decorazioni, matita, penna e inchiostro nero su carta da lucido, mm. 328 x 410.

Natura morta con bottiglia e peperoni, matita grassa, pennello e acquerelli colorati su carta, mm. 230 x 306.

Natura morta di pomodori, matita, pennello e acquerelli colorati su carta, mm. 200 x 276.

Scarpe, 1910, matita, penna e inchiostro nero su carta, mm. 180 x 419.

Vaso di fiori, 1910, carboncino su carta, mm. 590 x 395.

Vaso di fiori, 1910, carboncino su carta, mm. 599 x 400.

Pannocchie, 1910, penna e inchiostro nero su carta, mm. 422 x 360.

Natura morta, matita, penna e inchiostro nero su carta, mm. 419 x 358.

Vaso di fiori, matita, penna e inchiostro nero su carta, mm. 466 x 352.

Vaso di fiori, matita, penna e inchiostro nero su carta, mm. 496 x 346.

Vaso di fiordalisi, matita grassa, pennello e acquerelli colorati su carta, mm. 323 x 252.

Vaso di fiori, matita, canna di bambù, pennello, inchiostro nero e acquerello su carta, mm. 363 x 288.

Fiore, penna, pennello, inchiostro nero e acquerelli colorati su carta, mm. 238 x 105.

Iris, canna di bambù, pennello, inchiostro nero e acquerelli colorati su carta, mm. 419 x 358.

Iris, acquerelli colorati su carta, mm. 480 x 319.

Vaso di fiori, carboncino su carta, mm. 500 x 335.

Vaso di fiori, matita, penna e inchiostro nero su carta, mm. 346 x 497.

Fiore, matita, pennello e acquerelli colorati su carta, mm. 282 x 223.

Vaso di fiori, tempere colorate su carta, mm. 430 ca. x 478.

Vaso di fiori, matita grassa e acquerelli su carta, mm. 335 x 478.

Vaso di fiori, canna di bambù, pennello, inchiostro nero e acquerello su carta, mm. 313 x 240.

Vaso di papaveri, matita e acquerelli colorati su carta, mm. 305 x 251.

Fiori, penna e inchiostro nero su carta, mm. 479 x 364.

Vaso di fiori, acquaforte su carta, mm. 400 x 300.

Canne d’India, matita e tempere colorate su carta, mm. 445 x 290.

Vaso di fiori, matita, penna, pennello, inchiostro nero e acquerelli colorati su carta, mm. 420 x 280.

Vaso fiori, matita, pennello e acquerelli colorati su carta, mm. 310 x 250.

Vaso fiori, matita, canna di bambù, pennello, inchiostro di china nero e acquerelli colorati su carta, mm. 350 x 500.

Vaso fiori, matita, canna di bambù e inchiostro di china nero su carta, mm. 500 x 350.

Vaso di rose, matita grassa, pastelli colorati su carta, mm. 270 x 250.

Fiori, matita grassa, pastelli colorati su carta, mm. 325 x 215.

Vaso fiori, carboncino e pastelli colorati su carta, mm. 350 x 460.

La villa della zia (marchesa Anita Cusani) a Fiesole, carboncino e acquerelli colorati su carta, mm. 295 x 267.

Studio di albero, canna di bambù e inchiostro nero su carta, mm. 475 x 330.

Alberello, canna di bambù e inchiostro nero su carta, mm. 330 x 260.

Paesaggio con albero, canna di bambù e inchiostro nero su carta, mm. 408 x 312.

Paesaggio con alberi, matita grassa, penna, canna di bambù e inchiostro nero su carta, mm. 477 x 311.

Scorcio di strada con alberi, canna di bambù e inchiostro nero su carta, mm. 475 x 314.

Pini, matita, canna di bambù e inchiostro nero su carta, mm. 473 x 310.

Albero, matita grassa su carta, mm. 315 x 241.

Vaso di fiori, 1911, canna di bambù e inchiostro nero su carta, mm. 560 x 650 ca.

Struzzi, 1911, matita, canna di bambù e inchiostro nero su carta, mm. 256 x 330.

Struzzo, carboncino e pastelli colorati su carta, mm. 333 x 255.

Struzzi, matita, canna di bambù e inchiostro nero su carta, mm. 256 x 330.

Bufalo, 1911, canna di bambù e inchiostro nero su carta, mm. 258 x 329.

Bufali, 1911, canna di bambù e inchiostro nero su carta, mm. 258 x 329.

Bufalo, 1911, canna di bambù e inchiostro nero su carta, mm. 260 x 330.

Gazzelle, 1911, matita su carta, mm. 330 x 268.

Bufalo, 1911, matita grassa su carta, mm. 330 x 258.

Avvoltoio, matita grassa su carta, mm. 323 x 252.

Avvoltoio, matita, canna di bambù e inchiostro nero su carta da lucido, mm. 215 x 201.

Avvoltoio, matita grassa su carta da lucido, mm. 261 x 311.

Scimmie, matita grassa su carta, mm. 328 x 256.

Pappagallo, canna di bambù, pennello, inchiostro nero e acquerello su carta, mm. 257 x 168.

Pappagallo, matita e acquerelli colorati su carta, mm. 280 x 220 ca.

Veduta di Francoforte sul Meno, penna, pennello, inchiostro nero e acquerelli colorati, cartolina.

Cavalletto da pittura e sedia, penna e inchiostro nero su carta, mm. 510 x 365.

Vaso di fiori, acquaforte e acquatinta su carta, mm. 400 x 300.

Veduta di Francoforte sul Meno, canna di bambù e inchiostro nero su carta, mm. 467 x 350.

Ponte a Francoforte sul Meno, canna di bambù e inchiostro nero su carta, mm. 469 x 350.

Ponte a Francoforte sul Meno, canna di bambù e inchiostro nero su carta, mm. 480 x 350.

Francoforte sul Meno, penna, canna di bambù e inchiostro nero su carta, mm. 467 x 349.

Francoforte sul Meno, penna e inchiostro nero su carta, mm. 365 x 255.

Teatro di Francoforte sul Meno, matita grassa su carta, mm. 350 x 465.

Schizzi di animali, 1912, penna e inchiostro nero, cartolina.

Sedia, 1912, canna di bambù e inchiostro nero su carta, mm. 465 x 349.

Sedia, canna di bambù e inchiostro nero su carta, mm. 467 x 347.

Sedia e quadri, 1912, canna di bambù e inchiostro nero su carta, mm. 468 x 350.

Teiera, canna di bambù e inchiostro nero su carta, mm. 347 x 466.

Vaso con pianta, canna di bambù e inchiostro nero su carta, mm. 349 x 467.

Vaso con pianta, canna di bambù e inchiostro nero su carta, mm. 349 x 466.

Vaso con pianta, canna di bambù, pennello e inchiostro nero su carta, mm. 476 x 303.

Silhouette femminile, inchiostro nero su carta, mm. 465 x 346.

Silhouette maschile, inchiostro nero su carta, mm. 465 x 346.

Studi di figure, canna di bambù e inchiostro nero su carta, mm. 475 x 717.

Studi di figure, canna di bambù e inchiostro nero su carta, mm. 329 x 258.

Studi, matita grassa, canna di bambù, pennello, inchiostro nero e acquerello su carta, mm. 480 x 314.

Studi di figure, canna di bambù e inchiostro nero su carta, mm. 360 x 470.

Tre bambini, matita, penna, pennello, inchiostro nero e acquerelli colorati, cartolina.

Ritratto femminile, 1912, carboncino su carta, mm. 400 x300.

Ritratto di signora anziana, 1912, carboncino su carta, mm. 495 x 409.

Ritratto maschile, 1912, carboncino su carta, mm. 480 x 390.

Pantofole, 1912, carboncino, canna di bambù e inchiostro nero su carta, mm. 466 x 349.

Autoritratto, 1912, carboncino su carta, mm. 355 x 255.

Autoritratto, carboncino su carta, mm. 335 x 250.

Ritratto maschile, 1912, carboncino su carta, mm. 510 x 410.

Vaso di Crisantemi, 1912, matita e tempere colorate su carta, mm. 465 x 330.

Venditrice di vasi a Castelfranco Veneto, 1912, matita, pennello e acquerelli colorati su carta, mm. 221 x 298.

Studi di figure, matita su carta, mm. 250 x 320.

Studi di figure con carro e cavalli, matita su carta, mm. 290 x 420.

Studi di figure, matita e carboncino su carta, mm. 290 x 420.

Vischio, 1912, matita e acquerelli colorati su carta, mm. 305 x 239.

Vischio, xilografia a colori su carta, mm. 248 x 164.

Vischio, xilografia a colori su carta, mm. 313 x 240.

Bambino di profilo, 1913, carboncino su carta, mm. 343 x 233.

Bambino con copricapo, 1913, carboncino su carta, mm. 245 x 160.

Ritratto di bambino, 1913, carboncino su carta, mm. 160 x 130.

Bambina, 1913, carboncino su carta, mm. 260 x 200.

Bambina di profilo, 1913, carboncino su carta, mm. 240 x 190.

Bambina che legge alla finestra, 1913, carboncino su carta, mm. 330 x 220.

Ritratto di bambino, 1913, carboncino su carta, mm. 160 x 130.

Bambina, 1913, carboncino su carta, mm. 250 x 190.

Bambina seduta su sedia, 1913, carboncino su carta, mm. 330 x 230.

Bambino seduto su sedia, 1913, carboncino su carta, mm. 330 x 230.

Due bambini, 1913, carboncino su carta, mm. 16 x 26.

Bambino, 1913, carboncino su carta, mm. 250 x 160.

Paesaggio con covoni, matita grassa e pastelli colorati su carta, mm. 260 x 330.

Covoni, 1913, matita grassa su carta, mm. 250 x 320.

Due ritratti maschili, carboncino su carta, mm. 300 x 210.

Vaso di rose gialle, 1913, tempera su carta, mm. 330 x 320.

Cupola, canna di bambù e inchiostro nero su carta, mm. 467 x 350.

Soffitta, penna e inchiostro nero su carta, mm. 505 x 335.

Camera da letto, canna di bambù e inchiostro nero su carta, mm. 480 x 350.

Camera da letto, canna di bambù e inchiostro nero su carta, mm. 480 x 315.

Camera da letto, canna di bambù e inchiostro nero su carta, mm. 480 x 383.

Torchio, canna di bambù e inchiostro nero su carta, mm. 600 x 470.

Barca sul fiume, canna di bambù e inchiostro nero su carta, mm. 351 x 468.

Tronchi d’albero, penna, canna di bambù e inchiostro nero su carta, mm. 260 x 330.

Tronco d'albero e figura, matita, canna di bambù e inchiostro nero su carta, mm. 328 x 258.

Studio di giovane uomo, 1913, carboncino su carta, mm. 330 x 260.

Studi di conigli, matita e matita grassa su carta, mm. 285 x 400.

Studi di conigli, matita, matita grassa, pennello, acquerello e biacca su carta, mm. 320 x 221.

Studi di figure e gatti, matita, carboncino e biacca su carta, mm. 257 x 330.

Tucano, xilografia su carta, p.f. mm. 265 x 210, Castelfranco Veneto, Civica Collezione Museale.

Tucano, xilografia su carta, mm. 270 x 210.

Scimmia, matita, penna, pennello e inchiostro nero su carta da lucido, mm. 235 x 258.

Scimmia, pennello e biacca su carta, mm. 250 x 255.

Scimmia, matita, su carta da lucido, mm. 233 x 254.

Scimmia, carboncino su carta, mm. 240 x 214.

Vaso di fiori, xilografia a due colori su carta da lucido, mm. 358 x 290.

Cespo di banane, xilografia su carta, p.f. mm. 360 x 300.

Alberi, Matita grassa, canna di bambù, inchiostro nero e biacca su carta, mm. 244 x 257.

Wilhelmsbad, penna, pennello, inchiostro nero e acquerelli colorati su carta, mm. 508 x 365.

Wilhelmsbad, penna e inchiostro nero su carta, mm. 347 x 497.

Wilhelmsbad, canna di bambù e inchiostro nero su carta, mm. 330 x 300.

Wilhelmsbad, carboncino su carta, mm. 350 x 467.

Wilhelmsbad, canna di bambù e inchiostro nero su carta, mm. 290 x 380.

Alberi a Wilhelmsbad, canna di bambù, inchiostro nero e biacca su carta, mm. 330 x 250.

Alberi a Wilhelmsbad, penna, pennello, inchiostro di china nero e acquerelli colorati su carta da lucido, mm. 185 x 250.

Paesaggio con case e alberi, matita grassa su carta, mm. 258 x 328.

Vaso di fiori, xilografia a colori su carta, mm. 350 x 288.

Album contenente 7 disegni eseguiti con varie tecniche, mm. 80 x 130 (fogli).

Album contenente 25 disegni eseguiti con varie tecniche, mm. 275 x 195 (fogli).

Album contenente 47 disegni eseguiti con varie tecniche, mm. 140 x 225 (fogli).

VITTORIA ZANNONI (?), Paesaggio montano, pastelli colorati su carta, mm. 250 x 320.

 

OPERE  DI ALTRI ARTISTI:

GIUSEPPE MITI ZANETTI (Modena, 1859 - Milano, 1929), Venezia, inizi sec. XX, acquaforte e acquatinta su carta, p.f. mm. 135 x 87.

LINO SELVATICO (Padova, 1872 - Treviso, 1924), Ritratto di signora con volpe, 1908 ca., acquatinta e puntasecca su carta, p.f.  mm. 260 x 180.

ETTORE COSOMATI (Napoli, 1873 - Milano, 1960), Presso la Widda, 1900, penna, pennello, inchiostro nero, acquerelli colorati e biacca su carta, mm. 186 x 478.

ETTORE COSOMATI (Napoli, 1873 - Milano, 1960), Piazzetta San Marco a Venezia, inizi sec. XX, acquaforte su carta, p.f.  mm. 113 x 73.

ETTORE COSOMATI (Napoli, 1873 - Milano, 1960), Venezia, inizi sec. XX, acquaforte su carta, p.f.  mm. 112 x 74.

ETTORE COSOMATI (Napoli, 1873 - Milano, 1960) (?), Marina, inizi sec. XX, acquaforte su carta, p.f.  mm. 69 x 73.

ETTORE COSOMATI (Napoli, 1873 - Milano, 1960), Scorcio di locanda, 1902, acquaforte acquerellata su carta, p.f.  mm. 330 x 450.

ETTORE COSOMATI (Napoli, 1873 - Milano, 1960), Autoritratto allegorico, 1902, acquaforte e acquatinta su carta, p.f.  mm. 238 x 200.

ETTORE COSOMATI (Napoli, 1873 - Milano, 1960), Scorcio di Piazza del Römer a Francoforte sul Meno, 1905, incisone su carta, p.f.  mm. 95 x 130.

ETTORE COSOMATI (Napoli, 1873 - Milano, 1960), Römer - Rathaus, Francoforte sul Meno, 1905, incisone su carta, p.f.  mm. 120 x 82.

ETTORE COSOMATI (Napoli, 1873 - Milano, 1960), Lido di Venezia, 1909, matita e pastelli colorati su carta, mm. 146 x 225.

ETTORE COSOMATI (Napoli, 1873 - Milano, 1960), Autoritratto, inizi sec. XX, xilografia a colori su carta, p.f.  mm. 197 x 147.

ETTORE COSOMATI (Napoli, 1873 - Milano, 1960), Paesaggio con lago, 1915, serigrafia su carta, p.f.  mm. 240 x 315.

ETTORE COSOMATI (Napoli, 1873 - Milano, 1960), Paesaggio con covoni, 1915 ca., serigrafia su carta, p.f.  mm. 272 x 348.

ETTORE COSOMATI (Napoli, 1873 - Milano, 1960), Paesaggio notturno sul lago, prima del 1916, xi­lografia a colori e tocchi di tempera su carta incollata su cartonci­no, p.f. mm. 137 x 134, Castelfranco Veneto, Civica Collezione Museale.

UMBERTO BRUNELLESCHI (Montemurlo di Pistoia 1879 - Parigi 1949), Pantalone, 1912, acquerelli colorati su carta, mm. 385 x 500.

UMBERTO BRUNELLESCHI (Montemurlo di Pistoia 1879 - Parigi 1949), Rosaura, 1912, acquerelli colorati su carta, mm. 385 x 500.

UMBERTO BRUNELLESCHI (Montemurlo di Pistoia 1879 - Parigi 1949), Trivellino, 1912, acquerelli colorati su carta, mm. 385 x 500.

FELICE CASORATI (Novara, 1883 – Torino, 1963), Il Mattino, 1912, litografia a colori su carta, p.f.  mm. 190 x 192.

FELICE CASORATI (Novara, 1883 – Torino, 1963), La casa di S. Floriano, 1912, litografia a colori su carta, p.f.  mm. 136 x 136.

FELICE CASORATI (Novara, 1883 – Torino, 1963), Inverno, 1912, litografia a colori su carta, p.f.  mm. 134 x 139.

PAOLA (?) (Cittadella, XIX - XX sec.), Bambino, 1915, penna e inchiostro nero, cartolina.

PAOLA (?) (Cittadella, XIX - XX sec.), Bambini, 1916, matita, penna, pennello, inchiostro nero e acquerelli colorati, cartolina.

FABIO MAURONER (Tissano, 1884 - 1948), Vitarchiano, inizi sec. XX, acquaforte su carta, p.f.  mm. 223 x 301.

BENVENUTO DISERTORI (Trento, 1887 – Milano, 1969), Ritratto di Nino Barbantini, 1916, xilografia su carta, p.f.  mm. 170 x 160.

GUIDO PUSINICH (Italia, XIX - XX sec.), I pini di Castelfranco, inizi sec. XX, litografia su carta, p.f.  mm. 77 x 132.

ADOLFO DE CAROLIS (Montefiore d'Aso, 1874 - Roma, 1928), Il timone, inizi sec. XX, xilografia a colori su carta, p.f. , mm. 124 x 201.

M. A. (Italia, XIX - XX sec.), Edificata con le fondamenta nella forza del mare la città trionfante – D’Annunzio – La Nave, inizi sec. XX, acquaforte e acquatinta su carta, p.f.  mm. 57 x 77.

FRANZ VON STUCK (Tettenweis, Baviera, 1863 – Monaco, 1928), Scena allegorica, fine sec.  XIX, zincografia a due colori su carta, f. mm. 430 x 310, Castelfranco Veneto, Civica Collezione Museale.

FRANZ VON STUCK (Tettenweis, Baviera, 1863 – Monaco, 1928), Scena allegorica, 1896, zincografia a due colori su carta, p.f. mm. 277 x 200, Castelfranco Veneto, Civica Collezione Museale.

HANS JOHANNES BECKMANN (Germania, 1809 - 1882), Herzlich glückwünsch, fine sec. XIX, silhouette-collage su carta, mm. 140 x 95.

HANS JOHANNES BECKMANN (Germania, 1809 - 1882), Schönen grüss, fine sec. XIX, silhouette-collage su carta, mm. 140 x 95.

OTTO ECKMANN (Hamburg, 1865 – Badenweiler, 1902), Combattimento di cigni, 1900 ca., xilografia a colori su carta, mm. 163 x 334.

FRITZ LANG (Germania, XIX – XX sec.), Conigli, 1907, xilografia su carta, p.f. mm. 170 x 170, Castelfranco Veneto, Civica Collezione Museale.

A.H. JOHN. SVERL (Germania, XIX - XX sec.), Scorcio di Francoforte su Meno, prima del 1907, acquaforte, cartolina

LINA VON SCHAUROTH (Germania, 1874 – 1970), Internationale Puppen-Ausstellung Frankfurt A/M. 1911, 1911, cartolina.

MARIE MISSINGER (Germania, XIX - XX sec.), Einladung zur Diebbebud, 1913, xilografia a colori su carta, p.f.  mm. 160 x 114.

Artista tedesco (Germania, XIX – XX sec.), München - Frauenkirche, prima del 1914, acquaforte, cartolina.

HANS THOMA (Bernau, Berlino, 1839 - Karlsruhe, 1924), San Giorgio e il drago, inizi sec. XX, cartolina.

FRITZ LEDERED (Königsberg, 1878 - ?), Ritratto della signorina Vittoria Zannoni, inizi sec. XX, vernice molle (?) su carta, p.f. mm. 292 x 210, Castelfranco Veneto, Civica Collezione Museale.

FRITZ LEDERED (Königsberg, 1878 - ?), Paesaggio, inizi sec. XX, incisione a su carta, p.f.  mm. 172 x 231.

R. TREUMANN (Germania, XIX - XX sec.), Allegoria di animali, inizi sec. XX, litografia a colori su carta, p.f.  mm. 169 x 198.

BRUNO HEROUX (Lipsia, XIX – XX sec.), Donna con bambina, inizi sec. XX, puntasecca su carta, p.f.  mm. 90 x 54.

O.K. (Germania -?-, XIX – XX sec.), Figura femminile, inizi sec. XX, matita e collage su carta, mm. 140 x 90.

RUDOLF JETTMAR (Zawodzie, 1869 – Vienna, 1939), Scena allegorica, inizi sec. XX, incisione su carta, p.f.  mm. 150 x 240.

POLLAK (?) (Austria, XIX – XX sec.), Vienna – Karlskirche, 1900 ca., puntasecca e acquatinta su carta, p.f.  mm. 124 x 126.

ALBERT WELTI (Zurigo, 1862 – Berna, 1912), Scena allegorica, fine sec. XIX, acquaforte su carta, p.f.  mm. 370 x 270.

ALBERT WELTI (Zurigo, 1862 – Berna, 1912), Scena allegorica, fine sec. XIX, acquaforte su carta, p.f.  mm. 570 x 415.

CARL THEODOR MEYER-BASEL (Basilea, 1860 - 1932), Faldsgarg (?), inizi sec. XX, litografia a colori su carta, p.f.  mm. 243 x 353.

CARL THEODOR MEYER-BASEL (Basilea, 1860 - 1932), Arensberg, inizi sec. XX, litografia a colori su carta, p.f.  mm. 246 x 352.

ALPHONS MARIA MUCHA (Ivancice, Moravia, 1860 - Praga, 1939), Moët & Chandon - Champagne, fine sec. XIX, cartolina.

ALPHONS MARIA MUCHA (Ivancice, Moravia, 1860 - Praga, 1939), Moët & Chandon - Champagne, fine sec. XIX, cartolina.

EDUARD TOUDOUZE (Parigi, 1848 – 1907), Saint-Brieuc. - Fragment de l'un des panneaux de la grand'chambre du parlement de Rennes, fine sec. XIX - inizi sec. XX, acquaforte su carta, p.f.  mm. 180 x 128.

PAUL EMILE BERTHON (Chartrettes, 1872 - Paris, 1909), Vision antique, 1899, litografia a colori su carta, p.f.  mm. 260 x 600 ca.

EUGÈNE BÉJOT (Francia, 1867 - 1931), Le Bassin des Tuileries à Paris, 1906, acquaforte su carta, p.f.  mm. 123 x 165.

M.J. LE MORDANT (Francia, XIX – XX sec.), Maison en construction, inizi sec. XX, acquaforte su carta, p.f.  mm. 90 x 140.

JAN VAN BEERS (Antwerpen, 1852 - 1927), Bambino, 1890, matita, acquerelli colorati e biacca su carta, mm. 260 x 200 ca.

Artista olandese (Olanda, XIX - XX sec.), Amsterdam, 1910 ca., xilografia su carta, p.f.  mm. 215 x 301.

LOUIS WAIN (Londra, 1860 - 1939), Civette, inizi sec. XX, litografia a colori su carta, p.f.  mm.105 x 214.

YOSHO CHIKANOBU (Giappone, 1838 - 1913), Giesha, fine sec. XIX - inizi sec. XX, stampa a colori su carta, p.f.  mm. 329 x 202.

YOSHO CHIKANOBU (Giappone, 1838 - 1913), Donna con bambino, fine sec. XIX - inizi sec. XX, stampa a colori su carta, p.f.  mm. 322 x 220.

Artista giapponese, Figura femminile, stampa a colori su carta, p.f.  mm. 314 x 228.

Artista giapponese (Giappone, XIX - XX sec.), Scimmie, fine sec. XIX, stampa a colori su carta, p.f.  mm. 346 x 186, Castelfranco Veneto, Civica Collezione Museale.

ELSE MICHEL (XIX – XX sec.), Veduta di parco, 1910 ca., acquaforte su carta, p.f.  mm. 357 x 401.

Artista liberty (XIX - XX sec.), Et nos cedamus amori, inizi sec. XX, litografia su carta, p.f.  mm. 162 x 253.

E.B.C. (XIX – XX sec.), All'esposizione, inizi sec. XX, acquaforte su carta, p.f.  mm. 264 x 190.

EMIL HUB (Francoforte sul Meno, 1876 - ?), Testa di giovane, inizi sec. XX, bronzo, h. cm. 38.

E.J.L. (Germania -?-, XIX – XX sec.), Genio doloris, inizi sec. XX, bronzo, diam. Cm. 14.

 

 

FOTOGRAFIE:

GUSTAV SALZER (Baden-Baden, XIX – XX sec.), Stemma della nobile famiglia Cusani, 1899, fotografia.

Vittoria Zannoni, fotografia.

GIACOMELLI (Venezia, XIX - XX sec.), Vittoria Zannoni, fotografia.

Vittoria Zannoni, fotografia.

Vittoria Zannoni, fotografia.

PHOTOMATON (XIX – XX sec.), Vittoria Zannoni, fotografia.

La marchesa Anita Cusani a Francoforte sul Meno, 1912, fotografia.

W. KUNTZEMÜLLER (Germania, XIX – XX sec.), Grupppo di persone con la marchesa Anita Cusani (seduta) e l'artista Ettore Cosomati (alle spalle della Cusani), fotografia.

L'artista Ettore Cosomati, fotografia.

Vittoria Zannoni con i figli dell'artista Ettore Cosomati a Wilhelmsbad, fotografia

Gruppo di persone con la famiglia dell'artista Ettore Cosomati a Wilhelmsbad, fotografia.

La famiglia dell'artista Ettore Cosomati, fotografia.

Un'amica pittrice di Vittoria Zannoni, fotografia.

LUCA COMERIO (Milano, 1878 - 1940), Gruppo di Ufficiali con i professor Mario Vincenzo Carletti - Campagna di Libia, 1911-1912, fotografia.

Vittoria Carletti Zannoni con il marito Mario Vincenzo Carletti, gruppo di otto fotografie.

HANNI SCHWARZ (Berlino, XIX - XX sec.), Nudo maschile, inizi sec. XX, fotografia.

HANNI SCHWARZ (Berlino, XIX - XX sec.), Nudo maschile, inizi sec. XX, fotografia.

HANNI SCHWARZ (Berlino, XIX - XX sec.), Nudo maschile, inizi sec. XX, fotografia.

REUTLINGER (Parigi, XIX - XX sec.), Polymnie, 1902, fotografia, cartolina.

REUTLINGER (Parigi, XIX - XX sec.), Bacchante buvant, inizi sec. XX, fotografia, cartolina.

REUTLINGER (Parigi, XIX - XX sec.), Figura femminile allegorica, inizi sec. XX, fotografia, cartolina.

REUTLINGER (Parigi, XIX - XX sec.), Figura femminile allegorica, inizi sec. XX, fotografia, cartolina.

REUTLINGER (Parigi, XIX - XX sec.), Figura femminile, inizi sec. XX, fotografia, cartolina.

REUTLINGER (Parigi, XIX - XX sec.), Figura femminile, 1905, fotografia.

REUTLINGER (Parigi, XIX - XX sec.), Figura femminile, 1905, fotografia.

REUTLINGER (Parigi, XIX - XX sec.), Figura femminile, 1905, fotografia.

Fotografo attivo in Germania (XIX - XX sec.), Mabel May-Yong, inizi sec. XX, fotografia, cartolina.

Rita Sacchetto, inizi XX sec., fotografia, cartolina.

LUCA COMERIO (Milano, 1878 - 1940), Ritratto femminile, inizi sec. XX, fotografia.

Due album di fotografie riproducenti opere d'arte di vari autori.

 

LIBRI, CATALOGHI, RIVISTE:

Fasti nei Tristi in memoria di Giocondo Zannoni, 14 gennaio 1895, Castelfranco Veneto, Biblioteca Comunale.

DON FIORENTE CASTAGNEDI, Iscrizioni del Comune di Soave (Romane - Medievali - Moderne), Verona, 1898.

BRUNO CASSIRER, Vincent van Gogh - Briefe, Lipsia, s. d. (fine XIX sec. - ?).

DANTE ALIGHIERI, La Divina Commedia, a cura di Vittorio Alinari, Firenze, 1902.

GABRIELE D'ANNUNZIO, Francesca da Rimini, Milano, 1903.

Märchen-kalender für 1905, Vienna 1904.

GABRIELE D'ANNUNZIO, La fiaccola sotto il moggio, Milano, 1905.

"Il Rinascimento", rivista, Milano, 15 novembre 1905.

“L’Arte”, rivista, Roma, settembre – ottobre 1906.

FRANZ LANGHEINNRICH, An Dan Leben, Lipsia, 1907.

"La Revue de l'Art", rivista, Parigi, 10 maggio 1907.

L. CAN. CAMAVITTO, Giorgione da Castelfranco", Castelfranco Veneto, 1908.

GEORG JACOB WOLF, Kunst und KÜnstler in MÜnchen, Strasburgo, 1908.

IX Esposizione Internazionale d'Arte della città di Venezia, catalogo illustrato, Venezia, 1910.

Die Dame von Poiret, 1911.

"Die Woche", rivista, Berlino, 11 novembre 1911.

"Gazete des Beaux-Arts", rivista, Parigi, novembre 1911.

HANS W. SINGER, Zeichnungen von Franz von Stuck, Lipsia, 1912.

"Ultra - Rivista Teosofica di Roma", rivista, Roma, febbario 1912.

"Deutsche Kunst und Dekoration", rivista, Darmstadt, ottobre 1912.

"La Cultura Moderna - Natura e Arte", rivista, Milano, 1 novembre 1912.

XI. Internationale Kunstavsstellung, catalogo illustrato, Monaco 1913.

Kunst und Leben, calendario del 1914, Berlino, 1913.

"Simplicissimus", rivista, Monaco, 20 gennaio 1913.

"Les cahiers d'aujourd'hui", rivista, Parigi, febbraio 1913.

"Bollettino d'Arte", rivista, Roma, 31 maggio 1913.

"Jugend", rivista, Monaco, dicembre 1913.

OSCAR WILDE, Il fantasma di Canterville e il delitto di Lord Savile, Genova, 1914.

"The Studio", rivista, Londra, 15 aprile, 1914.

"Emporium", rivista, Bergamo, novembre 1914.

FEDERICO NIETZSCHE, Così parlò Zarathustra, Torino, 1915.

"L'Eroica", inserto (?), rivista, Milano, 1915.

"Rassegna d'Arte Antica e Moderna", rivista, Milano, aprile-maggio 1916.

 

N.B.: le opere delle quali non è specificata l’ubicazione si conservano in collezione privata.

 

 

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VITTORIA ZANNONI

Una secessionista mitteleuropea a Castelfranco Veneto

Opere dal 1909 al 1913

 

Castelfranco Veneto

12 aprile – 18 maggio 2003

 

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