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Allo stesso modo, anche alcuni
disegni hanno fatto sospettare la possibilità che siano stati eseguiti o
dall’uno o dall’altro, o dal figlio con interventi del padre. Il rinvenimento di
un prezioso album conservato in collezione privata, in cui si trovano alcuni
disegni forse attribuibili al figlio, è stato di grande aiuto per chiarire il
ductus del segno grafico di Rino rispetto a quello del padre, il quale pur
assomigliandovi molto, si mostra caratterizzato da un più insistente ritorno del
tratto in una composizione rappresentativa, nella prevalenza di particolari
scelte tematiche, talvolta incerta ed elementare che, rispetto al tratto sicuro,
deciso e spesso sintetico di Noè, ne ha evidenziate le differenze qualitative e,
quindi, di personalità.
Nonostante tutto, però, risulta ancora
difficoltoso poter esprimere un parere definitivo, poiché, da successive analisi
fatte dopo la stesura del catalogo, chi scrive è propenso a restituire numerosi
disegni, inizialmente pensati del figlio, alla mano del padre.
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