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    Abbiamo detto che le opere di Rino Bordignon sono poche, sebbene sia sensato pensare che egli ne abbia dipinte ben più di quelle oggi conosciute. A leggere i suoi scritti, infatti, s’intuisce una tale passione per la pittura che certo dovette aver preso forma pratica in ben più numerosi lavori. Il testo stesso del Pellizzari scritto per la mostra postuma del 1907, infatti, ricorda un gruppo di opere delle quali ci è nota solo Un Idillio, ultimo lavoro di Rino che si conserva nella Civica Raccolta Museale di Castelfranco:

- Il guado, uno studio dal vero;

- Un tramonto alpestre, la sua prima opera;

- una testa di donna riferita a Matelda;

- L’elemosina; un gran Cristo della chiesa dei Frari ai cui piedi sta una popolana che prega;

- Ultimo bozzetto, un piccolo dipinto avente come soggetto l’apparizione ad Aristodemo, re della prima guerra messenica contro gli Spartani, dello spettro della figlia).

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