In altri dipinti, come, ad esempio, nella Veduta di Pellestrina che segue, lo stesso rigore compositivo prende un riverbero che si scalda di luce grazie alle scelte cromatiche che vibrano nel modo di trarre direttamente sulla superficie da dipingere il colore nelle sue diverse tonalità attraverso l’impiego di pennellate dal tratto deciso e veloce, atte a rendere un’impressione visiva della raffigurazione che si accosta alle lezioni impartite da Semeghini a tanta pittura a cavallo tra le due guerre e dopo (si pensi solo alle opere di alcuni pittori trevigiani come, ad esempio, Juti Ravenna).
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