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    Nei confronti di tutti questi nuovi movimenti, correnti e tendenze artistiche, Venezia, che da sempre, storicamente, fu in campo culturale il riferimento principale per tutto il nostro entroterra, mostrò una chiusura piuttosto decisa che si spinse ben dentro il Novecento.

    Nel 1895, con l'inizio delle esposizioni della Biennale veneziana, "la prima apertura dell'arte italiana in uno spazio europeo" (G. Perocco), iniziarono a vedersi anche da noi, ma solo sporadicamente, alcuni esempi di un'arte più moderna, con qualche singolare presenza di opere impressioniste, simboliste, divisioniste, di gusto Liberty e poco più. In realtà, fino alla riapertura delle esposizioni alla fine della Prima Guerra Mondiale, grazie soprattutto all'avvento di Vittorio Pica come nuovo Segretario Generale dell'Istituzione, la cultura ufficiale continuò a perorare un'arte sostanzialmente di stampo ottocentesco chiusa, quindi, alla maggior parte delle novità straniere e anche italiane.

 

 

 

 

 

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